Negli apocrifi “Atti di Pietro e Paolo” è riportato che la decapitazione di Paolo avvenne presso la via Ostiense lo stesso giorno della morte di Pietro, indicando come data del martirio il 29 giugno, probabilmente dell’anno 67 d.C e, in alcuni manoscritti greci, viene precisato che il luogo della decapitazione era chiamato Aquæ Salviæ.
Negli apocrifi “Atti di Pietro e Paolo” è riportato che la decapitazione di Paolo avvenne presso la via Ostiense lo stesso giorno della morte di Pietro, indicando come data del martirio il 29 giugno, probabilmente dell’anno 67 d.C e, in alcuni manoscritti greci, viene precisato che il luogo della decapitazione era chiamato Aquæ Salviæ.
Roma nasce Caput Mundi, è quindi normale che “tutte le strade portino a Roma”: sono le celebri vie consolari (Aurelia, Cassia, Flaminia, …). È altrettanto vero che quando l’impero romano cadde, Roma dimostrò ancora di essere Caput Mundi grazie al grande movimento di pellegrini verso la Città Eterna che proprio nel Medioevo ebbe il suo apice.
Il Collegio Tiberino è un complesso religioso che sorge alla fine di via delle Mantellate, la strada che partendo dal Lungotevere costeggia Regina Coeli e poi s’inerpica sulle pendici del Gianicolo. Diversi anni fa mi stavo recando lì, di buon mattino, per la schedatura di materiale ceramico antico da poco rinvenuto. La giornata, da subito, fu ricca di emozioni.
Nel cuore del Foro romano c’è un luogo dove ancora oggi si può ammirare, come fosse un varco temporale, la stessa vista che i Romani ebbero sin dall’antichità. Siamo nei pressi del Comizio e qui, oggi come allora, crescono rigogliose tre piante: Ficus, Olea, Vitis – un fico, un ulivo e una vite – come ci racconta Plinio nella sua “Storia Naturale”
Proseguendo lungo il vialetto e superato l’Arco di Carlo Magno ci si ritrova immersi in un’oasi di pace dove il silenzio è sovrano.
La visione che si apre agli occhi dello spettatore da questo punto è quella di un piccolo cortile: alla sinistra un monastero cistercense (il secondo in Italia dopo quello di Chiaravalle); di fronte, la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio; sulla destra, la chiesa di Santa Maria Scala Cœli e, tra le due chiese menzionate, un piccolo sentiero.
Una delle zone più particolari di Roma è l’area nota come Quartiere Coppedè, dal nome del suo progettista.
Il “quartiere” è relativamente moderno, risale infatti agli anni ‘20 e alle precedenti intuizioni del sindaco Ernesto Nathan, e si sviluppa tra la via Salaria e la via Nomentana, a poca distanza da Porta Pia uscendo da Roma.
Un fuoco ardeva giorno e notte nel cosiddetto Atrium Vestae nel foro romano, tenuto in vita dalle vestali, sacerdotesse dedite al culto di Vesta. La Virgo Vestalis Maxima rappresentava simbolicamente l’intero collegio e formava col Pontifex Maximum una coppia sacerdotale identica a quella dei Flamini con le Flaminiche e del Rex Sacrorum con la Regina.
Riunendo le tracce degli zodiaci nei luoghi di culto della città eterna diviene chiara l’importanza che da sempre ebbe la scienza sacra dell’Astrologia, ma quella vera, lontana dalle pratiche divinatorie per fini emotivi o materiali.
Tempo fa un amico mi parlò del Complesso Abbaziale delle Tre Fontane come di un luogo perfetto per staccare la spina e rigenerarsi, proprio a pochi passi dalla stazione Laurentina della Metropolitana.